Pontassieve - Guida Turistica

CERCA ALBERGHI
Alberghi Pontassieve
Check-in
Check-out
Altra destinazione


.: DA VEDERE
Il territorio
  Il territorio del comune di Pontassieve si estende per 114,44 kmq in zona collinare tra Val Di Sieve e Valdarno. Sorto con la fondazione di un castello per volontà di Firenze poco oltre la metà del XIV secolo, fu podesteria medievale con ampia giurisdizione (comprendeva anche i territori ora di Pelago e di Rignano).
La storia
 I primi dominatori del territorio furono i nobili da Quona, la cui signoria è documentata fin dall'XI secolo. Questi, un ramo dei quali assunse più tardi anche il nome di Filicaia, si inurbarono in Firenze alla fine del XII secolo e nel 1207 vendettero al vescovado fiorentino gran parte del territorio di loro giurisdizione.
 Nel 1375 Firenze decretava l'edificazione di un castello per uso essenzialmente strategico nella terra di Pontassieve, che avrebbe avuto il nome di Castel Sant'Angelo; nel 1399, per aumentare l'importanza del nuovo insediamento, viene concesso ai terrazzani un mercato settimanale. Col trascorrere degli anni sul nome di Castel Sant'Angelo prese il sopravvento quello di Ponte a Sieve, grazie all'importanza del ponte che da tempo immemorabile, più volte caduto e sempre ricostruito, serviva di passaggio per l'antica via che collegava Firenze al Mugello, al Casentino e ad Arezzo. Intorno al ponte erano sorte spontaneamente le prime case, che si erano poi sviluppate divenendo un borgo che si situava in basso rispetto al castello edificato dai fiorentini.
 Il paese non ebbe grandi occasioni di sviluppo fino alla fine del XVIII secolo, quando per iniziativa granducale vennero aperte la nuova strada per il Casentino attraverso la Consuma e, successivamente, quella per la Romagna attraverso San Godenzo: fu allora che Pontassieve si accrebbe in breve tempo, e nuovo impulso ricevette nel 1859 con la costruzione della ferrovia Firenze-Roma. Durante l'ultima guerra Pontassieve, per l'importanza del suo nodo ferroviario, subì ingenti danni, rimanendo distrutta quasi interamente cosicché l'aspetto attuale è dovuto in gran parte alla ricostruzione post-bellica.
L'economia
  Tra le attività economiche del passato primaria importanza aveva l'agricoltura che, giovandosi di un fertile terreno, dava vino e olio, granaglie, legumi, gelsi; diffusa era la coltivazione dell'iris di cui si lavorava la radice. Se già nel Settecento si segnalava per la produzione di scarpe e di tele di lino e di canapa e per la trattura della seta, il rilievo assunto da Pontassieve come nodo viario ne favorì notevolmente lo sviluppo industriale nel corso dell'Ottocento: nei primi anni del Novecento vi erano un'officina ferroviaria, una fornace di calce e cemento e una di laterizi, fabbriche di tappeti, di saponi, di vetri e una distilleria.
 Tra le risorse attuali del territorio, rinomata è la produzione del vino (Chianti Putto) e dell'olio; molto sviluppata è, a livello artigianale, la lavorazione delle pelli, del cuoio, delle pellicce; tra le industrie, molte delle quali sorte anche in epoca recente, vanno ricordate quelle per la lavorazione delle materie plastiche, del vetro, della ceramica, dei laterizi, del settore meccanico ed elettronico, alimentare, delle confezioni. Vi è inoltre l'Officina materiale fisso del compartimento fiorentino delle Ferrovie dello Stato.
La popolazione
 La popolazione del territorio comunale raggiunge le 20439 unità nel 1991, con una densità di 179 abitanti per kmq.

I Plebati e i Popoli
Plebato di Acone
  • Acone, pieve di S. Eustachio
  • Acone, S. Maria
  • Aceraia, S. Margherita
  • Colognole, S. Andrea (comprende la chiesa di S. Piero a Colognole)
  • Colognole, S. Brigida
  • Colognole, S. Ellero (s. Ilario)
  • Grignano, S. Martino
  • Montebonello, S. Miniato
  • Petroio, S. Martino
  • Vicoferaldi, S. Maria
Plebato di Doccia
  • Doccia, pieve di S. Andrea
  • Farneto, S. Martino
  • Fornello, S. Maria
  • Galiga, S. Lorenzo
  • Montalto, S. Bartolomeo
  • Novoli, S. Maria
  • Pitella, S. Stefano
  • Sieci, S. Martino (comprende l'abitato di Molino del Piano)
  • Strada, S. Pietro
  • Tigliano, villa di
Plebato di Lubaco
  • Lubaco, S. Gervasio e Protasio (include l'Oratorio del Sasso)
  • Castel Lubaco, S. Martino
  • Lubaco, S. Brigida (include l'abitato di S. Brigida)
  • Collebrighe, S. Donato
  • Pagnolle, S. Miniato
  • Ricardeto, S. Donato Plebato di Montefiesole
  • Montefiesole, pieve di S. Lorenzo
  • Pievecchia, S. Lucia
  • Vico, S. Niccolò
Il popolo di Vico si estendeva oltre la Sieve, comprendendo alcuni insediamenti che ricadono ora nel territorio comunale di Rufina
Plebato di Remole
  • Remole di sopra
  • Remole di sotto
  • Montecapri, villa di
  • Quona, S. Giusto
  • Quona, S. Martino
  • Sieve, S. Angelo (comprende l'abitato di Pontassieve)
il Plebato di Remole si estendeva oltre il territorio dell'attuale Comune di Pontassieve, comprendendo anche i popoli di:
  • Castel di Remole (Remoluzzo), S. Maria
  • Compiobbi, S. Michele
  • Girone, S. Iacopo
  • Pian di Rosano, S. Eugenio
  • Pontanico, S. Maria
  • Quintole, S. Pietro
  • Terenzano, S. Martino
  • Torri, S. Donato
Plebato di Monteloro
  • Monteloro, pieve di S. Giovanni Battista
  • Valle, S. Salvatore
il popolo di Valle includeva tutta l'alta Valle del Fosso delle Falle, inclusi alcuni insediamenti che ricadono oggi nel Comune di Fiesole

I Castelli

IL Castello di Aceraia
 Due case coloniche occupano il luogo dell'antico castello nel comune di Pontassieve; tav. 106, I S.E.; alt. 655 m., in posizione di versante a 6 km dalla Sieve. Toponimo neolatino, PIERI, 1919, p. 225; REPETTI, 1833, I, p. 35.
Notizie storiche:
 Nell'XI secolo era allodio dei vescovi di Firenze per donazione di Azzo degli Ubaldini; nel 1024 il vescovo Ildebrando assegna a San Miniato al Monte di Firenze beni posti ad Aceraia. Nel 1340 il vescovo Andrea dà in enfiteusi ad un tal Cenni di roti terreni posti ad Aceraia.
IL Castel d'Acone
 Nel corso del XII secolo un castello di Acone viene ricordato come luogo di stipulazione del contratto in due pergamene provenienti dall'archivio del monastero di Passignano (1079, 1089) ed in un documento camaldolese dell'agosto 1099 in cui il locus detto Acone nel piviere di S. Gerusalem individua, insieme a quelli di Montebonello, Rufina, Pomino e Falgano, l'ubicazione dei beni appartenenti alla Badia di Poppiena donati con la stessa Badia da un conte Alberto figlio di Guido all'Eremo di Camaldoli. Essendo l'Abbazia posta sotto l'egida dei conti Guidi si può ritenere che i beni assegnati provenissero dal patrimonio guidingo e che i conti fossero quindi da tempo interessati alla zona di Acone, prima ancora che il castello di quel nome venisse ufficialmente attribuito alla loro signoria dall'imperatore Federico Barbarossa con diploma del 1164. L'infeudazione venne confermata nel 1191 da Arrigo VI e nel 1220 da Federico II, ed è sicuro che il castello di Acone ed il suo territorio erano ancora controllati dai Guidi nel 1225, quando vennero compresi nella divisione patrimoniale tra i cinque figli di Guido Guerra ed attribuiti a Marcovaldo. Dopo la scomparsa di quest'ultimo il possesso dell'intero castello venne rivendicato, in forza di uno strumento dotale, dalla vedova Beatrice. Non sappiamo chi avesse contestato alla contessa i diritti su Acone, ma non è escluso che si trattasse dei creditori del suocero o del cognato con i quali era in lite nel 1240 perché a noi è giunto solamente l'atto con il quale la contessa nominò un procuratore incaricato di dare esecuzione al reintegro nel possesso del castello riconosciutole da un Tribunale fiorentino sulla scorta di una sentenza del Vescovo di Città di Castello, arbitro della vertenza.
IL Castello di Galiga
 La più antica menzione di una terra de Galiga si rileva da un diploma dell'anno 960 con il quale i sovrani Berengario II ed Adalberto suo figlio, stando in Ravenna, donarono ad un tal Guido loro fedele un complesso di beni appartenenti al fisco regio e situati per lo più lungo il corso del torrente Argomena, tra il fossato di Farneto e la terra di Galiga. E' assai probabile che quel Guido fosse un remoto progenitore dell'omonima famiglia insignita più tardi del titolo di conti palatini. Con il nome di castello e relativa corte, Galiga compare poi in due atti del 1113 e 1118 con i quali due fratelli assegnarono al monastero di San Miniato al Monte di Firenze vari appezzamenti di terra posti sul versante meridionale del Monte Giovi, una zona nella quale dagli inizi del secolo i monaci benedettini avevano notevoli interessi di natura patrimoniale e signorile, facenti capo al castello di Montalto. Corte e castello erano peraltro infeudati ai Guidi come risulta dai diplomi imperiali del 1164, 1191 e 1220.
Villa Martelli di Gricigliano
 In origine il "fortilizio di Gricigliano" era di proprietà della famiglia Guadagni, dai quali pervenne -nel corso del '400- ai capitani di Orsammichele.
  Nel 1478 Niccolò di Ugolino Martelli (1436-1497 ca.) prese contatti con i Capitani di Orsammichele per acquistare le proprietà di Gricigliano.. Oggetto della trattativa erano più esattamente "un Palazzo quasi tutto rovinato in mezzo a de' Fossi … presso il quale vi erano due casette, che una per il Fattore dell'olio e per lo strettoio e l'altra per il comodo della vendemmia del vino".
 Oltre alla villa, riconoscibile in quel "Palazzo quasi tutto rovinato in mezzo ai Fossi" e descritta anche nelle carte dei Capitani come un "Palazzo in parte diruto, e non abitato con Fosso attorno", il possedimento di Gricigliano comprendeva tre poderi denominati l'Olmo, Le Case e il Chiasso, ed un "Bosco da Fuoco" altrove descritto come "Pezzo di terra boscata, lignata ed erbata posta in detto Popolo presso il Podere del Chiasso … dove tenevasi alcune bestie per frutto."

Chiese, oratori e altri edifici di culto

La Chiesa di S. Maria in Acone
 Originata da un oratorio fondato nel 925, subì poi numerose trasformazioni, fino all'ultima del 1910, ad opera di Leto e Galileo Chini, esponenti del liberty italiano.
La Cappella di S. Maria Maddalena a Decima
 Ai piedi del Castello di Torre a Decima, venne costruita dalla famiglia Salterelli e dedicata originariamente a S. Simone, forse in onore del notaio Simone Salterelli. L'edificio, di fattura tardo trecentesca, conserva tracce di affreschi dell'epoca. Passato in proprietà dei Pazzi, assieme alla Torre, la cappella venne dedicata alla santa di famiglia.
Oratorio della Madonna del Sasso
La costruzione del Santuario iniziò a seguito delle apparizioni della Madonna nel 1484. Il complesso monumentale è composto da due oratori sovrapposti e da una serie di edifici che si affacciano con un porticato sul prato centrale.

Mulini e altri edifici idraulici o eolici
Alberi o Vignolame / fosso di Valle / Popolo di Monteloro (Pontassieve), mulino e ripresa
Bisarno, mulino e gualchiera / fiume Sieve / Popolo della Pievecchia (Pontassieve), edificio della gualchiera
Campolungo / fosso Sieci (Pontassieve), documenti
Casa (Mulino vecchio dei Gondi) / sorgente ... / Popolo di ... (Pontassieve), mulino
Casino / fosso Risaio (Doccio) / Popolo di ... (Pontassieve), tracce e documenti
Doccio di Sopra / fosso Risaio (Doccio) / Popolo di S. Brigida a Lubaco (Pontassieve),tracce
Doccio di Sotto / fosso Risaio (Doccio) / Popolo di S. Brigida a Lubaco (Pontassieve), tracce e documenti
Gondi, mulino vecchio (la Casa) / sorgente ... / Popolo di ... (Pontassieve), mulino
Laura, mulino e pastificio / fosso delle Sieci / Popolo di Remole di Sotto (Pontassieve), edificio industriale
Macinaie / fosso Risaio (Doccio) / Popolo di S. Brigida a Lubaco (Pontassieve), mulino e tracce della ripresa
Masseto / fosso delle Sieci / Popolo di ... (Pontassieve), mulino e resti della ripresa
Montalto / Torrente Argomenna / Popolo di Montalto (Pontassieve), mulino
Montebonello, mulino e cartiera / fiume Sieve / Popolo di Montebonello (Pontassieve), cartiera
Montebonello, mulinuccio / fosso ... / Popolo di Montebonello (Pontassieve), documenti
Monterifrassine, mulino a vento / Popolo di ... (Pontassieve), ruderi
Montetrini / Fosso delle Sieci / Popolo di ... (Pontassieve), mulino
Petroio (Mulino della Pigna) / Torrente Argomenna / Popolo di Petroio (Pontassieve), mulino
Pian del Fosso / fosso ... / popolo di ... (Pontassieve), documenti
Piano (Mulino del Piano) / fosso delle Sieci / Popolo di S. Martino a Sieci (Pontassieve), mulino
Pietramala sul Sieve / Fiume Sieve / Popolo di Grignano (Pontassieve), documenti
Pigna (Mulino di Petroio) / Torrente Argomenna / Popolo di Petroio (Pontassieve), mulino
Porcile (Mulinaccio) / fosso ... / Popolo di S. Martino a Castellubaco (Pontassieve), tre mulini
Rimaggio / fosso di Rimaggio / Popolo di Doccia (Pontassieve), documenti
Rio / sorgente di Rio / Popolo di S. Giusto a Quona ? (Pontassieve), documenti
Risaio / Fosso Risaio (Doccio) / Popolo di ... (Pontassieve)
Sanguinaie / Fiume Arno / Popolo di S. Martino a Quona (Pontassieve), tracce e documenti
Sciabbia / fosso ... (Pontassieve), documenti
Sieci / Torrente delle Sieci / Popolo di Remole di Sotto (Pontassieve), tracce e documenti
Uscioli / Fosso d'Uscioli / Popolo di S. Brigida a Colognole (Pontassieve), mulino e ripresa
Valecchio / Fosso ... / Popolo di ... (Pontassieve), edificio
Valle (Mulinaccio) / fosso delle Falle / popolo di Valle (Pontassieve), documenti
Vignolame o Alberi / fosso di Valle / Popolo di Monteloro (Pontassieve), mulino e ripresa
Vico, mulino e gualchiera / Fiume Sieve / Popolo di Vico (Pontassieve), mulino in funzione